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leggii sensibili ![]() idea e realizzazione ANTONELLO CASSINOTTI dedicato ad Antonio Catalano |
Non
sanno più
fare altro che parlare, in teatro, hanno dimenticato di avere un corpo;
e allo stesso modo hanno dimenticato come far funzionare la propria
gola. Ridotte a gole anormali, neppure un organo,
un’astrazione mostruosa che parla. Perché gli
attori non sanno fare altro che parlare. (A. Artaud - Il teatro e il suo doppio p.249) una mostra, un’installazione, una esposizione … una performance quell’oggetto così … utile, ma di solito rilegato ad un ruolo secondario, funzionale, ci sembra vada riscattato, esige visibilità e merito il leggio stesso diventerà o si mescolerà al testo, la musica, la poesia … da interpretare deve nascere una sorta di sovrapposizione tra il contenuto e il contenitore, tra il significato e il significante, tra il dire e il fare Il sapore è … molto ironico … leggero … crudele ... poetico ..? Durante la performance o visita guidata all’installazione, interpretando alcuni leggii, ripropongo il canto armonico, il kargiraa, il xoomij, i sovracuti e altri timbri e tecniche come veicoli possibili per liberare la voce dalle convenzioni in cui siamo stati abituati, per liberare la vocalità da regole compositive lessicali e metriche e dirigerla verso dimensioni glossolaliche tanto espressive in Artaud. segue... Seguendo le orme di alcuni grandi maestri (Demetrio Stratos, Roy Hart, Sainkho Namtchylak, Phil Minton, Jaap Blonk, Luigi Pasotelli…) sto tentando di ripercorrere la loro strada, d'altronde credo che sia valido il detto: CHI (RI)CERCA (RI)TROVA. RASSEGNA STAMPA I LEGGII
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